(S)cambiare
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Settembre 2024
LunMarMerGioVenSabDom
      1
2345678
9101112131415
16171819202122
23242526272829
30      

Calendario Calendario

Ultimi argomenti attivi
» Giochiamo?
PROGETTO DOCUMENTARIO EmptyLun Lug 01, 2013 10:07 am Da Emiliano

» riunione scambiare!!!
PROGETTO DOCUMENTARIO EmptyGio Set 27, 2012 6:26 pm Da marta.mikhno

» RIUNIONE VENERDì 10
PROGETTO DOCUMENTARIO EmptyGio Ago 09, 2012 6:19 pm Da babi

» riunione domenica 5 agosto
PROGETTO DOCUMENTARIO EmptyMer Ago 01, 2012 7:04 pm Da Damiano

» RIUNIONE (S)CAMBIARE 28 LUGLIO
PROGETTO DOCUMENTARIO EmptyMer Ago 01, 2012 9:11 am Da nello

» 29 luglio a ortacesus
PROGETTO DOCUMENTARIO EmptyVen Lug 27, 2012 5:54 pm Da Damiano

» RIUNIONE SCAMBIARE ?
PROGETTO DOCUMENTARIO EmptyVen Lug 20, 2012 11:52 am Da gavino santucciu

» incontro per proposta p-water
PROGETTO DOCUMENTARIO EmptyGio Lug 19, 2012 4:10 pm Da giuscalas

» RIUNIONE 3 LUGLIO
PROGETTO DOCUMENTARIO EmptyMer Lug 11, 2012 6:09 pm Da babi

Chi è online?
In totale ci sono 5 utenti online: 0 Registrati, 0 Nascosti e 5 Ospiti

Nessuno

[ Guarda la lista completa ]


Il numero massimo di utenti online contemporaneamente è stato 16 il Dom Dic 25, 2011 7:34 pm

PROGETTO DOCUMENTARIO

Andare in basso

PROGETTO DOCUMENTARIO Empty PROGETTO DOCUMENTARIO

Messaggio  a.matzeu Mar Giu 14, 2011 1:47 pm


ciao a tutti, scusa Gavi ma mi permetto di postare il tuo progetto documentario anche qua, in modo tale da poter proseguire la discussione :

Salve a tutti,
mi accingo a scrivere queste due righe dopo aver fatto tutta una serie di riflessioni sul tema che vorrei scegliere come nodo centrale del documentario. Queste riflessioni nascono in seguito alle due discussioni avute sull’argomento, la prima durante l’ultima assemblea di (s)cambiare, la seconda nata per caso dopo l’incontro con prof. Varela(e mi dispiace che ad entrambe sia mancato sempre qualcuno). Due le domande che mi frullavano in testa:
-qual è il pubblico a cui mi rivolgo e cui voglio mostrare il progetto?
-cosa voglio dire esattamente con questo documento?
Sono consapevole che entrambe le risposte a queste domande sono assolutamente collegate. Rispondendo alla prima rispondo anche alla seconda, e viceversa.
Parto dunque dal rispondere alla seconda domanda, facendo innanzitutto una rapida premessa:
Viviamo ormai in un mondo altamente globalizzato, interdipendente in ogni suo punto del globo. Le scelte(siano esse economiche, sociali e politiche) che vengono fatte in un punto del mondo hanno sicuramente ripercussioni in un altro punto del globo lontano migliaia di chilometri. Quasi tutti i popoli della terra vedono le proprie condizioni di vita determinate da decisioni prese in luoghi lontani da loro. I riferimenti comuni tra i popoli sono notevolmente aumentate, poiché aumentati sono anche le informazioni che girano alla velocità della luce in tutto il pianeta. Oramai le persone hanno un’idea meno astratta dei continenti accanto a loro. Così come sono aumentante le informazioni sono aumentate anche le persone che scelgono di intraprendere un viaggio lontani dalla loro patria, con i motivi più diversi(per lavoro, per piacere, perché vi sono costretti da cause esterne come la guerra o le crisi). Vorrei provare a raccontare questi percorsi di vita, il loro desiderio di partire da cosa nasce, che idea avevano della nazione che poi gli ospiterà, o comunque dell’Europa, la loro vita là; voglio provare a sentire la descrizione del loro viaggio, le loro difficoltà ma anche le emozioni e le sensazioni che vivevano durante questo viaggio; allo stesso modo voglio provare a sentire cosa hanno trovato qua, in che modo vivono e cosa fanno durante una loro giornata-tipo, le loro riflessioni e soprattutto le relazioni che hanno con gli italiani e con il modo di vivere e lo stile di vita italiano. Mi piacerebbe che fosse un racconto molto libero, cercando in tutti i modi di non influenzare l’interlocutore con le mie domande. Le persone che vorrei intervistare sono molteplici, le nazionalità varie. La cosa che maggiormente mi preme è il fatto che esse debbano essere storie di persone, con una loro identità precisa(chiarisco il concetto: mi sono rotto il cazzo di sentire espressioni come “un ragazzo senegalese” o “alcuni ragazzi rumeni”, espressioni utilizzate per aumentare il distacco del “pubblico” dalle persone in questione) e un percorso di vita differente e una motivazione per partire che può essere diversa da quella di tutti gli altri. Allo stesso identico modo voglio provare a raccontare anche le esperienze di viaggio fatte anche da persone italiane, ponendo fondamentalmente le stesse domande(dopo un’attenta riflessione ho cambiato opinione in proposito, non sto a spiegare i motivi perché risulta molto lungo il tutto). Dunque il documentario si basa fondamentalmente su due temi fondamentali: il viaggio e le relazioni, forse anche le basi toriche su cui si è retta tutta l’esperienza di (s)cambiare in Ghana. Non è sicuramente un documentario di denuncia ma neppure una fotografia “neutrale”, voglio soffermarmi su due argomenti ben precisi,quelli che ho elencato prima. Sono consapevole dei rischi che corro con questa scelta, il rischio di influenzare con le mie domande e i miei obiettivi l’intervista e il progetto. Ma sono anche consapevole che il tutto sarà sempre work in progress, gli obiettivi con cui vorrei partire sono questi ma potrebbe anche cambiare tutto durante il progetto. Inoltre vorrei anche rispondere ad una domanda posta durante l’assemblea, sul fatto che possa considerare le persone come oggetti. No, non sono d’accordo, io cerco di conoscere perlomeno prima le persone che voglio intervistare, proponendoli da subito comunque la richiesta di essere intervistate. Poi sta a loro scegliere. Poi spero che questo lavoro possa anche permetterci di conoscere meglio le persone che incontro tutti i giorni. La relazione con le persone che conoscerò durante il progetto vorrei che proseguisse anche dopo.
Passo a rispondere alla seconda domanda. Il pubblico a cui mi vorrei rivolgere sono tutte le persone che incontro(non ho un target preciso, devo dire la verità). Racconta di esperienze e realtà differenti che possono essere proiettate ad un pubblico molto vasto e ognuno poi è libero di interpretare il documentario come pensa(in questo caso sono molto d’accordo con David Lynch, quando dice che i veri autori di un film sono due, chi lo dirige e chi lo vede, ognuno può dare la chiave di lettura che vuole, secondo le sue inclinazioni e sensazioni personali). Questa seconda domanda mi permette anche di dire che sono d’accordo con la scelta di proiettarlo in Ghana. Dal mio punto di vista ha perso la connotazione “di denuncia” che aveva prima ed è diventata una narrazione(come direbbero gli autonomi di torino…) di differenti percorsi di vita.
Come avrete notato manca la parte delle interviste da fare in Ghana, ci sto riflettendo a fondo e non so dare ancora una veste univoca alle idee che ho. Mi viene in mente di provare a chiedere che idea hanno dell’Europa, cosa si aspettano dai propri familiari che partono e che idea hanno dei propri connazionali là. Ma sono ancora frammenti di idee su cui non ho più l’entusiasmo che avevo prima. Ho bisogno di rifletterci ancora, consapevole che già così c’è molta carne al fuoco e aggiungere altro rischierebbe di essere troppo discorsivo. Ma credo che riflettere sulle interviste e poi farle possa essere anche positivo per altri tipi di documentario.
Concludo dicendo che tutto questo è una sorta di mie riflessioni su ciò che vorrei fare io del documentario, sono trepidamente in attesa dei vostri dubbi, delle vostre riflessioni, dei vostri feed back e delle vostre idee su cosa possa essere i temi e le idee fondamentali da proporre nel progetto.
Nella speranza di non avervi annoiato, vi saluto



Per quanto mi riguarda ho letto il progetto con estremo interesse e proprio per questo vorrei concedermi più tempo per scrivere qualcosa di più articolato in
merito .

Mi viene però istintivo esternare alcune considerazioni di pancia:
Trovo questo cambio di “impostazione” decisamente più interessante,mi viene cioè più facile pensare ad un documentario che racconta piuttosto che ad uno che denuncia.

Dico questo non perché reputi la denuncia in se una cosa sbagliata (tutt’altro) , ma forse (parlo per me) perché non me la posso permettere su una tematica cosi complessa, perché preferisco “ascoltare e raccogliere storie” piuttosto che riformularle e incanalarle in una mia frettolosa chiave di lettura.
Un’altra considerazione che mi fa apprezzare maggiormente questo progetto è il fatto che mi pone alla stessa altezza del mio interlocutore non escludendomi dalla storia , non rendendomi cioè narratore e filtro esterno.

Ecco cosa mi sono immaginato:
Una raccolta di testimonianze estremamente differenti intorno al tema viaggio ma poste tutte alla stessa “umana” altezza, un documentario che non ha la pretesa di spiegare la diversità, ma di farla parlare un po’….. un documentario che in sé esprima l’umiltà di chi vuole ascoltare e conoscere cercando .

Va bien, la finisco qua in attesa di aver qualche proposta pratica in merito

Wink
a.matzeu
a.matzeu

Messaggi : 41
Data d'iscrizione : 13.06.11

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.